Miniatura con la mappa di Gerusalemme, Royal Library The Hague, L’Aia
Photo courtesy of © Koninklijke Bibliotheek National Library of the Netherlands
Opera | Miniatura con la mappa di Gerusalemme |
---|---|
Datazione | tardo XII sec. |
Luogo di produzione | Abbazia di Saint Martin, Saint Omer, Pas-de-Calais, Francia |
Tecnica di esecuzione | miniatura su pergamena |
Luogo di conservazione | Royal Library The Hague, Koninklijke Bibliotheek (Ms. 76 F 5, fol. 1r), L'Aia, Paesi Bassi |
Descrizione | Questa miniatura è contenuta all’interno di un codice prodotto in Occidente, il Ms. 76 F 5 della Royal Library the Hague dell’Aia, la cui funzione originaria è ancora oggetto di studio. La provenienza del manoscritto è suggerita dalla rappresentazione di un monaco inginocchiato ai piedi di San Bertino, patrono dell’omonima abbazia a Saint Omer, Pas-de-Calais, nel nord della Francia, mentre il ricco programma iconografico del manoscritto potrebbe essere connesso a cicli introduttivi di salteri inglesi del XII e XIII secolo, ad esso molto simili ma non del tutto combacianti. L’immagine che qui riportiamo, oggi spostata sul fol. 1r, probabilmente in precedenza illustrava il testo del poema satirico di Huon di Saint-Quentin “La Complainte de Jérusalem contre Rome” e reca diverse particolarità e testimonianze di scambi di influenze tra bizantini e occidentali. La miniatura rappresenta la città di Gerusalemme, circondata da una cerchia muraria e vista dall’alto con una prospettiva a volo d’uccello. Fuori e dentro le mura sono presenti edifici, strade, fiumi e ponti che rimandano a importanti siti della Terra Santa. A sinistra della città è rappresentato un gruppo di uomini; uno di essi ha in mano una pietra, forse riferimento al martirio di Santo Stefano, rappresentato subito sotto, inginocchiato e con la testa sanguinante, oppure allusione alla valle di Giosafa, considerata il luogo in cui avverrà il Giudizio Finale. Una particolarità interessante di questa miniatura è la rappresentazione, in basso, di San Giorgio e San Demetrio a cavallo che cacciano via dei soldati Saraceni. San Giorgio, in primo piano, veste un’armatura bianca e porta uno scudo e una lancia con il vessillo crociato, ossia con la croce rossa su fondo bianco. La presenza di questi due santi rimanda alle legende sul loro intervento durante le crociate e nella conquista delle città di Gerusalemme e Antiochia. Tali legende sono riportate anche da racconti come le “Gesta francorum” (1100 ca.) e le “Gesta regum anglorum” di William of Malmesbury (1090-1143 ca.). Questi santi erano inizialmente venerati in Occidente solo come martiri, mentre il contatto con i bizantini a partire dall’XI secolo fece sì che si iniziasse a venerarli anche come santi cavalieri e guerrieri a protezione dei soldati crociati. Gli occidentali aggiunsero infatti a queste rappresentazioni il vessillo crociato che si incontra in molte icone e nelle pitture murali dell’area siro-libanese; esso fu infatti adottato anche dai pittori orientali come simbolo contro la dominazione dei Saraceni in Terra Santa e nei territori limitrofi. |
Bibliografia principale | - W. Cahn, Romanesque manuscripts: the twelfth century. A survey of manuscripts illuminated in France, London 1996, vol. 2, pp. 165-167; - H. Brandhorst, The Hague, Koninklijke Bibliotheek MS 76 F 5: A Psalter Fragment?, in «Visual Resource» 19 (2003), no. 1, pp. 15-25; - M. Immerzeel, Holy Horsemen and Crusader Banners. Equestrian Saints in Wall Paintings in Lebanon and Syria, in «Eastern Christian Art» 1 (2004), pp. 29-60; - M. Immerzeel, From Cyprus to Syria and Back Again: Artistic Interaction in the Medieval Levant, in «Eastern Christian Art» 9 (2012-2013), pp. 79-106. |
Voce Menù | Scriptoria Circolazione di opere Luoghi santi e pellegrinaggi |
Schede correlate | Icona bilaterale con la Vergine Hodegetria e i Santi Sergio e Bacco a cavallo Pitture della chiesa di Mar Sarkis Pitture del Monastero di Mar Musa al-Habashi Chiesa di Mar Tadros |
Autore/Autrice scheda | CL |