Migrazioni / Contaminazioni – Festa dell’arte III Edizione
Migrazioni / Contaminazioni – Festa dell’arte III Edizione
COMUNICATO STAMPA
La questione delle migrazioni, al centro dell’attualità del dibattito culturale mondiale, è lo spunto della terza edizione della Festa dell’arte.
Scegliendo il titolo, si è ritenuto di affiancare a “migrazioni” la parola “contaminazioni”, entrambe declinate al plurale, con il chiaro proposito di evocarne la molteplicità delle forme possibili, nell’attualità come nel passato.
In questo modo, la Festa vuole inoltre collegarsi al progetto di eccellenza Migrazioni/Europa/Diritto che vede impegnato il dipartimento DISTU fino al 2022.
Organizzato dai docenti e dagli studenti del corso di laurea magistrale in Archeologia e storia dell’arte, l’evento avrà luogo nell’aula magna del san Carlo e nei locali del centro espositivo adiacente (CESCA). La formula è quella sperimentata con successo nelle due precedenti edizioni: una giornata in cui si susseguiranno brevi interventi, video installazioni, mostre, letture di brani, proiezioni di documentari.
Enrico Parlato si inoltrerà nella Roma del Seicento per delineare l’”irrequieto” sodalizio di alcuni pittori olandesi, mentre Marina Micozzi si spingerà più indietro nel tempo, tra il 550 e il 450 a.C., tra i pirati, i sacrileghi e i devoti che attraversavano il mar Tirreno.
Tre mostre documentarie svilupperanno il tema degli intrecci culturali lungo un arco cronologico assai ampio: il VI secolo a.C. con i greci e gli etruschi a Tarquinia (a cura di Marina Micozzi); il VII e l’VIII secolo con i greci e i longobardi nella Tuscia interna (a cura di Elisabetta De Minicis e Giancarlo Pastura); fino all’XI – XII secolo con le interconnessioni tra Bisanzio, la Siria e l’Islam, (a cura di Maria Raffaella Menna e Silvia Pedone).
Maria Ida Catalano proporrà una fotografia, scattata nell’ambito di una campagna di documentazione della fine degli anni novanta da Luciano Pedicini, che coglie un particolare eloquente di contaminazioni arboree nel polittico in terracotta del 1517 proveniente dalla chiesa di sant’Eligio al mercato a Napoli.
Il semiologo Riccardo Finocchi e lo studente Gianluca Rapiti parleranno del numero monografico della rivista Cultura e comunicazione dedicato a quelle contaminazioni migranti designate col nome di Street Art (a cura di Raffaella Petrilli).
A cura di Patrizia Mania, con la collaborazione della studentessa Sara Scalmani, sarà l’esposizione dell’opera Oltremare di Sonia Giambrone: un intarsio che riscrive la geografia del mare con tecniche e materiali diversificati e suggerisce la possibilità di nuovi assetti e mescolamenti di terre e di confini.
L’attrice Silvia Giuliano leggerà quindi alcuni brani tratti dal Ritratto della Lozana Andalusa di Francisco Delicado che attraverso questa figura di donna spagnola descrivono la città di Roma – prima del Sacco e della diffusione della Riforma luterana- come una città multietnica e tollerante, nella quale si mescolano lingue, culture e tradizioni, ricette, abiti e stili di vita, che interagiscono tra loro senza evidenti meccanismi discriminatori.
Come tipico esempio di gentrification, Elisabetta Cristallini presenterà il docufilm Pantarei Pantanella di Emilia Rosmini (2017) che racconta la storia dell’edificio romano della Pantanella in via Casilina: dall’occupazione da parte dei migranti extracomunitari allo sgombero forzato del 1990 fino alla nuova destinazione d’uso a residenza della media borghesia.
Seguirà l’ intervento di Gian Maria Di Nocera Preistoria contaminata: vere e false verità sulle società preclassiche
La Festa sarà chiusa dalla cerimonia di consegna dei premi agli studenti vincitori della prima edizione del concorso “Fotografa il San Carlo”.