Sehgal Tino

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Scheda riassuntiva

Categoria: Arti visive

Autore della scheda: Patrizia Mania

Parole chiave: performance, arti visive, Tino Sehgal

Descrizione: Sehgal non consente che i suoi lavori possano essere documentati in alcuna forma, incluse fotografie, video, registrazioni audio, comunicati stampa o persino contratti con i collezionisti che acquistano l’opera.

Riferimenti bibliografici e commenti:

Informazioni sull’artista

Artista: Tino Sehgal

Nazione: Gran Bretagna

Periodo attività: In corso

Note: La carriera artistica di Sehgal è definita da un obiettivo paradossale: ritenere irrilevante produrre e trarre profitto dall’arte “Per me è come un esperimento… Come posso produrre qualcosa, che è in qualche modo qualcosa e niente allo stesso tempo, e come posso produrre un reddito da ciò?” (…). “Oggi abbiamo abbastanza prodotti materiali al punto da diventare controproducenti, ma dobbiamo ancora produrre cose perché abbiamo bisogno di un reddito. Quindi cos’altro potremmo produrre?” Tino Sehgal, in Silvia Sgualdini, “The Objectives of the Object: An Interview with Tino Sehgal by Silvia Sgauldini,” e-cart, August 2005, http://e-cart.ro/ec-6/silvia/uk/g/silvia_uk.html.

Informazioni sull’opera

Opera: Kiss

Data realizzazione: 2002

Tecnica: Perfomance, constructed situation

Collezione/Museo: MoMA Museum of Modern Art di New York

Data acquisizione: 2008

Sito web collezione: https://www.moma.org/learn/moma_learning/tino-sehgal-kiss-2003/

Background: La prima esecuzione di Kiss avviene nel 2002 al Museum of Contemporary Art di Chicago e sarà la prima occasione in cui un lavoro di Sehgal viene presentato in un museo americano.
Kiss è da considerarsi un lavoro di scultura performativa, due danzatori (un uomo e una donna) si muovono insieme molto lentamente cercando di ricreare con i loro gesti in un reenactement le immagini di baci di alcune opere classiche della storia dell’arte. In particolare i riferimenti sono a “Il bacio” di Auguste Rodin (1889); “Il bacio” di Costantin Brancusi (1908); “Il bacio” di Gustav Klimt (1907-1908); “Made in Heaven” di Jeff Koons e “La Cicciolina” (1990-1991). La durata di ogni coreografia è di otto minuti al termine dei quali viene nuovamente riproposta per l’intera durata dell’esposizione.

Informazioni sulle licenze

Licenza: Copyright

Note licenza: Per garantire che il suo lavoro sia vissuto e assorbito nei modi richiesti- nel momento, nella memoria e attraverso descrizioni parlate – Sehgal non consente che i suoi lavori possano essere documentati in alcuna forma, incluse fotografie, video, registrazioni audio, comunicati stampa o persino contratti con i collezionisti che acquistano l’opera. In effetti, struttura il suo lavoro rendendo superflui questi metodi di conservazione. Riconosce che la maggior parte dell’arte effimera richiede documentazione, poiché non doveva durare oltre il momento della sua presentazione ma, per quanto lo riguarda spiega: “Il mio lavoro, al contrario… può essere mostrato ancora e ancora, anche in 30 o 200 anni. Pertanto, questa domanda di documentazione è meno virulenta.” Tino Sehgal, in Elizabeth Carpenter, “Be The Work: Intersubjectivity in Tino Sehgal’s This objective of that object,” Walker Living Collections Catalogue, 2014, http://www.walkerart.org/collections/publications/performativity/be-the-work.

Il Moma è proprietario di una delle quattro licenze dell’opera.