Back_Up. Giovane arte in Sardegna, Museo Nivola, Orani, 2020
Back_Up. Giovane arte in Sardegna, Museo Nivola, Orani (Nu), 2020
Titolo | Back_Up. Giovane arte in Sardegna |
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Curatore | Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri |
Date | 27/06/2020 – 17/10/2020 |
Luogo | Orani (Nu), Italia |
Sede | Museo Nivola |
Link di riferimento | Pagina web della mostra |
Descrizione | La mostra collettiva Back_Up. Giovane arte in Sardegna, a cura di Giuliana Altea, Antonella Camarda e Luca Cheri, riunisce 27 artisti sotto i quarant’anni nati in Sardegna, una selezione di voci eterogenee che offre uno spaccato sui temi, i linguaggi e gli stili più diffusi tra le nuove generazioni di artisti. La rassegna apre la stagione espositiva del Museo Nivola, a Orani, dopo la chiusura forzata imposta dalla pandemia, un evento drammatico che ha richiesto il generale ripensamento dei metodi e delle pratiche museali nell’era del distanziamento sociale. L’istituzione ha scelto di ripartire dagli artisti locali attraverso un programma di iniziative e progetti mirati, intensificando da un lato il dialogo con la comunità e dall’altro impegnandosi a sostenere un settore fortemente colpito dalla crisi sociale ed economica generata dal covid. La mostra propone una riflessione sul tema delle radici interpretate non in chiave etnografica e attraverso l’esaltazione del folclore e della tradizione sarda ma come lente interpretativa ed estetica di istanze globali. Sebbene gli artisti in mostra condividano l’origine sarda, le loro vicende personali costruiscono una narrazione di continue partenze e ritorni che per alcuni si sono concluse con la scelta di restare, per altri di rimanere distanti ma senza dimenticare il punto di partenza. La diversità e la ricchezza di esperienze si manifestano anche attraverso riferimenti estetici e contaminazioni che rimandano alle tendenze più diffuse nel panorama internazionale e che accanto alle riflessioni intime e personali affrontano importanti temi sociali. La pittura è il mezzo espressivo prediletto ed è utilizzato per esplorare piccoli e grandi formati, dall’illustrazione su carta ai dipinti murali. Sulla tela prevalgono atmosfere surreali rese con una tecnica espressionista, le tavolozze oscillano tra gamme particolarmente cupe e i colori pastello, la linea tra figurazione e astrazione è spesso sottile mentre le atmosfere rarefatte sono un pretesto per esplorare sensazioni, ricordi e riflessioni intime (Balia, Cugusi, Idili, Mei, Monni). Il piccolo formato, rappresentato in particolare dall’illustrazione, è votato a una maggiore sintesi formale che raggiunge risultati differenti, ma che nel complesso denota rispettivamente l’interesse per la decorazione e un voluto linearismo, e ricorre a metafore naturali, come fiori e animali, per suggerire letture e interpretazioni psicologiche (Casciu, Sardomuto, Kiki Skipi, Spoto). Proprio il rapporto tra l’uomo e la natura è uno dei topoi principali della rassegna che si trasforma e cambia attraverso linguaggi e stili differenti, dalla fotografia alle immagini digitali d’ispirazione concettuale, all’incisione, fino a diventare vera e propria denuncia ecologista nelle opere murali (Heart Studio, Tellas, Crisa, Di Marino). La curiosità per le dinamiche dell’inconscio attraversa i media e passa da fotografie in bianco e nero, focalizzate sulle linee e sulla plasticità del corpo umano, fino alla scultura realizzata con il fil di ferro (Muntoni, Fanari). L’oggetto plastico è anche occasione da un lato per esplorare sensorialità e proprietà dei materiali, dall’altro si presta a riflessioni più ampie che illustrano concettualmente il rapporto tra realtà concreta e virtuale, tra tradizione e contemporaneità (Fronteddu, Vizzini, Makika, Tedde). Nella mostra c’è spazio anche per ricerche estetiche che richiamano il Pop e propongono temi più mondani, dai dipinti murali e le illustrazioni caratterizzate da cromie brillanti e ispirati ai disegni di moda, a sculture di legno di stampo concettuale progettate per essere persino indossate (Follai, La Fille Bertha, Serusi). Alcuni artisti riflettono sul rapporto tra passato e presente e dal punto di vista iconografico rielaborano simboli di carattere ancestrale in una chiave estetica moderna, improntata sulla sintesi formale e l’effetto grafico (Mureddu, Porru). Il mezzo audiovisivo e l’installazione sonora sono invece gli strumenti e la lente estetica per l’indagine etnografica: un documentario esplora in brevi sequenze le pratiche e i canti delle tradizioni marinaresche del Nord Europa, mentre un’installazione sonora di carattere ambientale invade lo spazio espositivo con brani ritmati che rielaborano il suono delle launeddas, strumento musicale della tradizione sarda (Soddu, Makika). Back_Up porta in scena una generazione di artisti che condivide le stesse aspirazioni e una simile sensibilità pur rimanendo nel filone della propria ricerca estetica e personale. I giovani artisti manifestano, infatti, la fascinazione per il mondo interiore e la preoccupazione per le ingiustizie sociali che sfocia, in alcuni casi, nell’attivismo artistico. Se le corrispondenze iconografiche quindi si rincorrono e passano attraverso i diversi media, il caleidoscopio di tecniche e di indagini formali rendono l’esperienza della mostra estremamente godibile e vivace. In questa cornice la Sardegna è il luogo fisico e metaforico che offre immagini visive, suggestioni e tecniche mediante le quali comprendere la propria interiorità e il mondo esterno, la terra che si è stati, in molti casi, costretti a lasciare ma il cui imprinting è un punto di vista espanso sulla realtà. |
Artisti | Irene Balia, Andrea Casciu, Crisa (Federico Carta), Siro Cugusi, Eleonora Di Marino, Andrea D’Ascanio, Roberto Fanari, Sergio Fronteddu, Heart Studio (Bruno Savona e Martina Silli), Silvia Idili, Kiki Skipi, La Fille Bertha, Silvia Mei, Narcisa Monni, Veronica Muntoni, Manuelle Mureddu, Paolo Pibi, Gianmarco Porru, Stefano Serusi, Vittoria Soddu, Giulia Sollai, Carlo Spiga, Daniela Spoto, Edoardo Tedde, Tellas, Alessandro Vizzini |
Sitografia | - C. Mattola, Back_Up. Giovane arte in Sardegna, in «Unclosed.eu», n.27, 20 luglio 2020: Leggi - C. Mattola, Back_Up. Giovane arte in Sardegna” Museo Nivola / Orani, in «Flash Art», 14 luglio 2020: Leggi - C. Mattola, Giovane arte in Sardegna. Le nuove generazioni protagoniste al Museo Nivola, in «Artribune», 16 luglio 2020: Leggi - “Back_Up.” Al museo Nivola i giovani artisti sardi, Fondazione di Sardegna: Leggi |
Schede correlate | Eleonora Di Marino, Non vale nulla, 2020 |
Data di compilazione | 2023 |
Autore della scheda | cm |
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Tag:Alessandro Vizzini, Andrea Casciu, Andrea D’Ascanio, Carlo Spiga, Crisa (Federico Carta), Daniela Spoto, Edoardo Tedde, Eleonora Di Marino, GianMarco Porru, Giulia Sollai, Heart Studio (Bruno Savona e Martina Silli), Irene Balia, Kiki Skipi, La Fille Bertha, Manuelle Mureddu, Narcisa Monni, Paolo Pibi, Roberto Fanari, Sergio Fronteddu, Silvia Idili, Silvia Mei, Siro Cugusi, Stefano Serusi, Tellas, Veronica Muntoni, Vittoria Soddu